Itinerari Religiosi

Una religiosità antica pervade la regione Abruzzo. Tanti i santuari e numerosi i luoghi di culto minori che costellano il territorio di questa regione, come gli eremi montani, isolati oratori medievali, cappelle pastorali lungo i tratturi, antichi conventi fortificati, maestose abbazie medievali, splendide chiese campestri e misteriose grotte che ancora conservano culti popolari di origine preistorica.

Noi vi consigliamo:

• IL VOLTO SANTO DI MANOPPELLO: Nel 1506 giunse a Manoppello questa reliquia di origine ignota, portata da uno sconosciuto pellegrino, scomparso senza lasciare traccia subito dopo aver consegnato il Velo al fisico Giacomo Antonio Leonelli. Si tratta di un velo tenue che ritrae l'immagine di un volto, un viso maschile con i capelli lunghi e la barba, ritenuto essere quello di Cristo. L’effigie è tuttora conservata nel paese abruzzese, nell'omonimo Santuario.
• IL SANTUARIO DI SAN GABRIELE DI ISOLA DEL GRAN SASSO: il noto santuario di San Gabriele dell’Addolorata, sorto sui ruderi dell’antico convento francescano che, secondo un’antica leggenda, fu costruito dallo stesso San Francesco. È oggi uno dei più importanti santuari d’Italia dove, italiani e stranieri, si recano ogni anno per visitare le sue spoglie
• LA PORTA SANTA DELL’AQUILA: la porta di Celestino V, situata sul lato settentrionale della basilica è considerata la prima Porta Santa della storia definita con la Bolla del perdono di San Pietro Celestino, oggi nota come la Bolla della Perdonanza, che poneva come condizione, per la remissione dei peccati, l'ingresso nella basilica nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno ed essere pentiti e liberi da ogni peccato.
• CAMPLI E LA SCALA SANTA: nonostante l'apparenza di tranquilla cittadina della campagna teramana, è stato borgo di grandi tradizioni. Di questo illustre passato conserva la Scala Santa, annessa alla Chiesa di San Paolo. Per concessione del Papa Benedetto XIV, chi sale inginocchiato i 28 gradini in legno di quercia della Scala Santa ottiene l’indulgenza plenaria la stessa indulgenza che Sisto V concesse alla Scala Santa di S. Giovanni in  Laterano.