Nel piccolo borgo di Pennapiedimonte ci puoi andare per diversi motivi: per vedere ancora le antiche botteghe artigiane a lavoro (i famosi scalpellini), o per fare attività di trekking. Da qui partono i sentieri della brigata Majella e un percorso che porta direttamente al blockhaus.
Questa volta sono venuto a Pennapiedimonte per un motivo molto più importante, filosofico, pacifista, romantico, quasi vitale: trovare il migliore salsicciotto pennapiedimontano e gustarlo così, in strada, a morsi, seduto sul marciapiede. Yeah!
Partiamo dal territorio: il piccolo Paese di Pennapiedimonte si trova alle pendici della Majella Orientale. Il suo clima, la temperatura e il tasso di umidità sono condizioni giuste per la produzione del salsicciotto. Per preparare questo salume tradizionale si seguono ancora le tradizioni tramandate per generazionida padre in figlio dagli abitanti e dai macellai del paese. Si usano ingredienti semplici tutti reperibili nel territorio, come la carne di maiale (che veniva allevato in casa) e le erbe aromatiche spontanee.
è fatto con carne magra di suino, utilizzando i tagli migliori di coscia (per la maggior parte) e spalla. La parte grassa viene data aggiungendo il magro di pancetta che contribuisce a dare al salume una giusta morbidezza per poterlo ben degustare con del buon pane bruschettato o tagliato a fettine in un tagliere assieme a formaggi stagionati (magari un canestrato di Castel del Monte).
La selezione della carne è parte fondamentale per la giusta riuscita del salsicciotto, macinata a grana medio-grande, impastata con l’aggiunta di sale e pepe nero macinato arrivando ad avere così una massa uniforme. Il preparato viene poi insaccato usando budella naturale. Segue poi l’asciugatura usando il calore del camino a legna secca di faggio.
Prima di essere posto negli ambienti giusti per la stagionatura, il salsicciotto viene ricoperto da un preparato a base di grasso di suino, sale e pepe nero macinato e con la parte aromatica data da timo, ginepro, rosmarino, alloro, erba cipollina, peperoncino piccante, finocchio e salvia, tutte erbe tipiche del territorio di Pennapiedimonte.
Non potevo mancare l’occasione. Seguendo il profumo del salsicciotto, tra gli antichi vicoli, sono arrivato sotto la finestra di una casa quasi fuori paese. Una signora, capelli bianchissimi, viso magro e piccoli orecchini d’oro, ha spostato la tenda e mi ha visto: “Cosa vuoi, giovinotto?” ha detto con fare minaccioso (forse già brandiva un matterello tra le mani).
“Di certo in casa sua non può mancare un salsicciotto di Pennapiedimonte”, ho detto.
“Certo che no”, ha risposto lei.
“Me ne regala uno? è per una giusta causa, sto scrivendo un articolo, mi siedo qui sul marciapiede e…”, ho detto io.
“Vieni dentro”, ha detto lei, “Qui sarai più comodo”.