La Chiesa di San Pelino è il duomo di Corfinio, e concattedrale della diocesi di Sulmona-Valva. Situata ai margini del centro antico della città di Corfinio è considerata uno dei maggiori monumenti medievali abruzzesi.
Sotto la dominazione longobarda l’antica Corfinium assunse il nome di Valva, divenne poi Pentima, per assumere, poi, definitivamente il nome di Corfinio nel 1928, in ricordo dell’antica città italica.
La basilica originaria sorse sulla tomba di San Pelino, vescovo di Brindisi, nel sepolcreto situato nei pressi della città di Corfinium, capitale dei popoli italici insorti contro Roma. La sua costruzione si deve ad un discepolo di Pelino.
Distrutta dalle incursioni dei Saraceni (881) e degli Ungari (937) il vescovo Trasmondo, prediletto del grande pontefice Gregorio VII promosse e sostenne la ricostruzione della basilica insieme a quella di San Panfilo di Sulmona, utilizzando le maestranze che avevano da poco edificato San Liberatore alla Maiella.
I lavori di rifacimento si arrestarono nel 1092 con la consacrazione della sola parte realizzata, ovvero il transetto monoabsidato dell’oratorio di Sant’Alessandro, eretto sul fianco destro della chiesa di San Pelino per custodire le spoglie di papa Alessandro I (109-119).
L’opera fu portata a termine dal vescovo Gualtiero che consacrò solennemente la cattedrale nel 1124.
La chiesa fu, nuovamente, consacrata nel 1181 in occasione della deposizione delle reliquie di San Pelino; nello stesso periodo fu edificato anche il pulpito.
Nel 1229 l’edificio fu incendiato e successivamente restaurato da tale Giustino da Chieti, il cui nome e la data (1235) si trovano scolpiti all’interno della chiesa.
La basilica fu più volte devastata da terremoti e internamente ricostruita secondo il gusto barocco dei secoli XVII e XVIII. Questi rifacimenti sono stati, in seguito, rimossi durante i lavori di restauro promossi negli anni Settanta del secolo scorso riportando l'edificio all'antico splendore romanico: in questa occasione è stata eliminata la cupola con il tiburio esterno ed è stata ripristinata la copertura lignea sulla navata centrale.
La facciata è costituita da due parti distinte ed edificate in epoca diversa. La parte inferiore consta di due arconi ciechi e di un portale centrale decorato con fregi e volute, affiancato da due lesene e sormontato da una lunetta. La parte superiore è priva di ogni elemento decorativo. Un portale secondario si apre sul fianco sinistro della chiesa.
La chiesa ha tre navate con alti pilastri quadrangolari; un arco trionfale a tutto sesto immette nel transetto sopraelevato, coperto con volte a botte e a crociera. La navata centrale è conclusa da un’ unica abside scandita all’esterno da quattro fasce decorative in cui si inseriscono sottili colonne, lastre scolpite e finestre mentre altre due absidi si trovano nelle parti esterne del transetto.
Si ammirano arredi liturgici di notevole spessore:
Il complesso di Corfinio si compone della chiesa di San Pelino e dell’oratorio di Sant’Alessandro.
L’oratorio fu eretto sul fianco destro della chiesa di San Pelino per custodire le spoglie di papa Alessandro I (109-119), anche se il luogo della sepoltura non è mai stato identificato. Il sito termina con una torre di difesa.
